Diego Rossi, in arte Jack in the Green è una guida ambientale ed escursionistica nel territorio delle Alpi liguri. In questo articolo Jack ci porta alla scoperta di alcuni sentieri nei dintorni dell’Ecovillaggio. In attesa di metterci lo zaino in spalla, ci lasciamo guidare dalle sue parole. Camminiamo tra oliveti e lecci, attraverso il sottobosco ombreggiato. Incontriamo vecchie abitazioni in pietra, attraversiamo ponti centenari immersi nella macchia mediterranea e visitiamo antichi paesi arroccati sui fianchi delle montagne. Ed è solo la prima parte!
Testo e immagini di: Diego Rossi alias guida escursionistica Jack in the Green http://crestediconfine.com/
Giro delle frazioni di Ventimiglia: Torri-San Antonio-San Lorenzo-Porta Canarda-Ventimiglia
Dalle colline cerulee di Torri, si costeggia il margine destro del Bevera, incontrando le borgate di San Pancrazio e Calvo passando per sentieri, strade bianche e tratti di asfalto.
Arrivati a Sant’Antonio posta su una sella a ridosso della Valle di Latte e poco più a sud di Villatella, lasciamo alle nostre spalle la Val Bevera per seguire la strada asfaltata che porta a Calandri. Questo piccolo centro affacciato sul mare e adornato da villette e coltivazioni floricole si segnala per la presenza dei calanchi di Castel d’Appio, fenomeno erosivo derivante dall’azione delle acque su rocce d’argilla.
Proseguendo in direzione sud est arriviamo in località Ville nei cui pressi si trova la magnificente Porta Canarda, costruita nel XII secolo dai Genovesi e dotata di bastione e di torre di guardia. Una lapide indica il passaggio di personaggi illustri quali: Machiavelli, Carlo V e Papa Innocenzo, mentre dal lato opposto è inciso un leone, monito per eventuali invasori.
Da qui si prosegue per quasi 1 km lungo l’antica via Iulia Augusta, continuando lungo Via Forte San Paolo, si arriva alle mura di Ventimiglia Alta da cui si accede alla città vecchia con i suoi pregevoli monumenti.
Durata Escursione: 4h30 + pause. Dislivello: 350 mt. Difficoltà: E Periodo: Autunno/Inverno. Ritorno a Ventimiglia attraverso Bus di Linea.
*si può allungare il percorso di un paio di km passando per Latte e rientrando a Ventimiglia attraverso la via Iulia Augusta e Sentiero Liguria.
La Pietra, L'Acqua, L'Ulivo: anello Torri-Collabassa
Dall’Ecovillaggio Torri Superiore si segue la stradina di cemento che fiancheggia il borgo (qualche segno bianco-verde), e che con moderata salita e qualche breve discesa, si distende tra gli oliveti fino a dove diventa un sentiero, per il quale si prosegue fino al colletto del traliccio.
Appena scavalcato si inizia a scendere verso il fiume, passando un ambiente selvaggio con prevalenza di lecci. Arrivati alle sponde del Bevera ci imbattiamo in un ponte napoleonico che varchiamo per arrivare alle prime case di Collabassa. A questo punto tenendo sempre d’occhio le paline bianco-verdi ci addentriamo in salita alle case più alte del paese.
Da Collabassa si seguono le paline e i segni bianco-rossi e si percorre l’anello di crinale per Torri. Lasciate le case e il bivio per il monte Pozzo si segue la strada asfaltata fino al bivio per una strada sterrata, che poco dopo diviene sentiero: lo percorriamo in falsopiano fino a fondovalle, alternando passaggi nel sottobosco ombreggiato ad altri più aperti con vedute sulla valle. Al termine del sentiero si attraversa un ponte sul Bevera e da lì si rientra a Torri.
*Questo giro panoramico di buon sviluppo, abbastanza ben segnato (segnavia bianco-rosso e bianco-verde), si svolge all’andata lungo il fiume Bevera e al ritorno presso le creste Bevera-Roia, con un percorso a sali e scendi tra coltivi, macchia mediterranea, vecchie abitazioni e ambienti a tratti selvaggi.
Durata escursione: 4h circa. Distanza: 10 km. Difficoltà: E. Quota partenza: 66 mt. Quota vetta/quota massima: 500 mt. Periodo consigliato: Autunno.
Selvaggio Bevera: itinerario Torri-Avaudorin-Bossarè
In questo itinerario si andrà a scoprire il lato selvaggio del Bevera con il passaggio di ponti Napoleonici, la vista di cascinali abbandonati e l’attraversamento di lunghi boschi di carpino e leccio.
La prima parte del percorso (primi 40 minuti) è la stessa del percorso precedente; anziché scendere direttamente a valle si segue un traverso che si addentra in una lecceta e che dopo circa 300 mt scende ripido su un bel costone con scorci su Collabassa.
Arrivati nelle vicinanze del torrente si prosegue sempre verso nord, seguendo i segnavia bianco-verde e dopo aver fiancheggiato le rovine di casoni in pietra si giunge nello spettacolare Ponte di Avaudorin, un manufatto di fine ‘700 ancora in buono stato di conservazione che permette di collegarsi a Collabassa e che sostituisce un precedente ponte a monte, crollato qualche tempo prima.
Si prosegue sempre lungo l’argine sinistro del Bevera e dopo averlo costeggiato ci si immerge nel bosco fitto per alcuni km.
Il cammino, fatta qualche eccezione di qualche rado tratto esposto, si svolge quasi interamente in un ambiente a prevalenza di carpini e lecci e talvolta offre l’occasione di entrare in contatto con qualche esemplare della fauna selvatica, come cinghiali e volpi.
Nella zona è stato avvistato un raro rettile come la lucertola ocellata ed è stata registrata la presenza di alcuni rapaci notturni come il gufo e l’assiolo.
Siamo, infatti, all’interno di un SIC ( Sito di Interesse Comunitario) che presenta notevoli peculiarità ambientali e geologiche…
Terminato il tratto boscoso si perviene in località Cianassu dove, proseguendo, si arriva diretti a Bossarè mentre in alternativa si può compiere il percorso ad anello di Burbarant. Il percorso è segnalato con un cartello e con segnavia giallo-rosso e parte poco prima di una casa in pietra.
Superato il Ponte del Cianassu sale sulla sinistra e all’altezza di un’abitazione piega sulla destra per addentrarsi nella macchia.
Poco prima della Serra Burbarant il panorama è strepitoso, quindi arrivati ad un bivio si scende a sinistra sotto le pareti calcaree del Monte Caviglia.
Arrivati al Ponte della Streccia sulla sinistra, un sentiero riporta a Bossarè mentre tenendosi sulla destra si giunge ad Olivetta che deve la sua fama al fatto di appartenere alla minoranza linguistica occitana.
Dal capoluogo Pilon un sentiero che fiancheggia il Rio Tron conduce alla frazione di San Michele, dove prenderemo il treno per il ritorno a Bevera, e quindi l’autobus per Torri.
*possibilità di allungare il percorso di 1h con la variante della Serra Burbarant (segnava Giallo-Rosso) che offre splendidi scorci paesaggistici sulla valle.
Durata dell’itinerario: 5h (+1 con variante Burbarant). Dislivello: 600mt/800mt con variante. Periodo consigliato: Primavera
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