Seconda puntata con Jack Green. Diego Rossi, in arte Jack in the Green è una guida ambientale ed escursionistica nel territorio delle Alpi liguri. In questo articolo Jack ci porta alla scoperta di alcuni sentieri nei dintorni dell’Ecovillaggio. In attesa di metterci lo zaino in spalla, ci lasciamo guidare dalle sue parole. Camminiamo tra oliveti e lecci, attraverso il sottobosco ombreggiato. Incontriamo vecchie abitazioni in pietra, attraversiamo ponti centenari immersi nella macchia mediterranea e visitiamo antichi paesi arroccati sui fianchi delle montagne.
Testo e immagini di: Diego Rossi alias guida escursionistica Jack in the Green http://crestediconfine.com/ per le escursioni precedenti vai all’articolo https://www.torrisuperiore.org/escursioni-nei-dintorni-dellecovillaggio-torri-superiore-prima-parte/
Itinerario Olivetta San Michele-Monte Grammondo
Si parte dal borgo di Olivetta San Michele, in piazza Biancheri, vicino alla chiesa parrocchiale di Sant’Antonio e si procede inizialmente in discesa, passando per la borgata di Torri e da lì si attraversa il ponte Roncone sul Bevera. ll primo tratto dopo il ponte risale a zig-zag su un viottolo lastricato con il fondo un po’ sconnesso che si intrufola nella tipica macchia mediterranea, e sale fino alla presenza di un ripetitore (660 m): è questo il tratto più arduo.
Successivamente si passa un lungo traverso tra rocce calcaree per poi rientrare in un bosco di lecci, che si percorre arrampicandosi su tornanti. A un certo punto si avanza in salita su un cavalletto eroso dal passaggio delle moto, e si scoprono antichi terrazzamenti usati dalla gente del posto nei mesi estivi per le coltivazioni d’altura. Siamo ormai nei pressi del rifugio Patrick Gambino in località Gerri, gestito dal CAI di Ventimiglia (per le chiavi chiedere a Olivetta San Michele presso l’Agriturismo La casa di Remo).
Ripresa la camminata lungo un’ampia strada che sale a tornanti in una fitta pineta, al passo Tremore si incrocia il sentiero proveniente dal lato francese. Arrivati all’altezza di alcune caserme abbandonate si segue la pista per qualche centinaio di metri, per poi immettersi su un costone frequentato da pecore e capre selvatiche che pascolano tra i cespugli. Superate alcune rocce si raggiunge la croce di vetta del Grammondo.
Nelle vicinanze altre punte sono sormontate da croci, ma quella principale si individua facilmente perché è fissata su un mastodontico basamento in pietre.
Note:
ll Grammondo è un monte posto sul confine italo-francese, nelle immediate vicinanze e appena all’interno della costa ligure tra Ventimiglia e Menton. Offre una vista di prim’ordine: nelle giornate limpide si può scorgere addirittura la Corsica. La cima può essere raggiunta con itinerari diversi partendo dalla Mortola, da Bevera, da Menton o da Olivetta San Michele. Si tratta di una cima panoramica che si affaccia sia sul lato italiano, sia su quello francese della costa mediterranea. Colpisce per il ricco panorama vegetazionale e in particolare per la fioritura della peonia officinale, che si registra nel periodo primaverile.
Quota partenza: 292 m Quota vetta/quota massima: 1.378 m Dislivello salita totale: 1.140 m Periodo consigliato: primavera/autunno Durata: 6h30 Distanza: 15,9 km Difficoltà: E (escursionistica)
Airole- Breil con ritorno in Treno.
Emozionante percorso lungo un tratto dell’antica “Via del Sale” godendo di mirabili scorci panoramici disegnati dalle acque del fiume Roja e dalle rocce calcaree che caratterizzano la zona.
L’itinerario parte dalla piazzetta antistante il cimitero di Airole (m 147), dove seguendo una stradina asfaltata si giunge alla condotta che alimenta la sottostante centrale idroelettrica, si continua poi su una mulattiera che attraversa la Valle dei Mantici per tenersi poi lungo la valle principale, sul versante idrografico sinistro del Roya.
Ad una curva del sentiero nei pressi di un poggio, si intravede Fanghetto e si ammirano in basso le spettacolari anse che il Roya descrive nei dintorni di San Michele. Più avanti si scende per attraversare il vallone di Fanghetto (m 190 c.) e dalla sponda opposta, con l’aiuto di qualche tornante, si giunge al borgo.
Passato il paesino in cui spicca la suggestiva “Piazza del Popolo” si perviene alla strada asfaltata che si lascia poco dopo per imboccare la mulattiera che transita dinanzi ad una chiesetta. Passato un cippo di confine, ad una biforcazione, nei pressi di alcuni casolari in rovina, si svolta a sinistra. Proseguendo nella pineta, con qualche tornante nel sottobosco, ci si imbatte in un incrocio nel quale ci si tiene a sinistra, il sentiero perde quota fino ad un ponticello che consente il transito sul versante del Rio Audin.
Da questo punto si ricomincia a salire con vedute su Piene Haute ed i resti del suo castello. Da lì a poco ci si ritrova a Libre nei pressi della borgata Frugoni, contornata da vasti appezzamenti coltivati ad uliveto. Salendo dolcemente su di una carrareccia ci si congiunge con la strada asfaltata che unisce le diverse frazioni che compongono Libre. Arrivati alla borgata Borgogni, si prende il sentiero sulla destra che porta a Breil sur Roya.
Dopo un breve falsopiano e vari saliscendi si affronta un pezzo di salita che porta al Pas de la Masque, quindi il sentiero perde quota e lo si percorre con moderata pendenza. Si passa poco dopo un bosco di roverelle e più avanti ci si immette su una strada che si percorre fino ad uno spiazzo, dove si ritrova la mulattiera che scende a fondovalle e poi varcato un ponticello risale il vallone fino ad un intaglio nelle rocce da cui riprende a scendere costeggiando il corso del Roya e finalmente entra in Breil attraverso la “Porta Genova”.
Note:
L’itinerario qui proposto è discretamente impegnativo e si caratterizza per la visita di pittoresche borgate adagiate sulla sponda sinistra del fiume e per un ambiente dominato da una fitta lecceta con aree arbustive connesse a pineta. Il tracciato presenta un’ alternanza di saliscendi in parte su fondo pietroso e in parte su terra battuta e si conclude con la visita di Breil sul Roja dove si prende il treno del ritorno.
Durata: 5h c.a Dislivello: 570 mt in salita 700 mt in discesa, Lunghezza: 14 km.
Ventimiglia- Martinazzi- Alta Via- Ciaixe- Dolceacqua
Chi potrebbe immaginare che appena a monte delle caotiche strade centrali di Ventimiglia vi sia un area selvaggia e per certi aspetti incontaminata? Se si raggiunge infatti il quartiere di San Secondo appena al di sopra della Ferrovia di
Ventimiglia inizia un percorso tra uliveti e boschi di Macchia Mediterranea di rara bellezza.
Dalla Chiesa di San Secondo si segue un segnavia giallo rosso un’ po sfumato alternato a segni gialli, si sale su asfalto con buona pendenza e dopo avere passato alcune villette si gira a destra per salire in zona un po desolata.
La strada si interrompe e diventa stretto sentiero a prevalenza di lecci e fiancheggiato da rocce calcaree molto friabili mentre sotto giace semi nascosto dalla vegetazione un rigoglioso ruscello.
Superato il tratto ombreggiato si entra in un ridente oliveto dove affiorano le abitazioni fantasma di Martinazzi, un agglomerato di case immerso all’interno di una dolce quiete agreste.
Si risale all’interno della Macchia Mediterranea per spuntare in un ambiente misto garigue, la pista che si segue si distende nel vallone sottostante raccordanti con l’AV (Alta Via) dei Monti Liguri. Si aggirano alcune casermette militari ed arrivati nei pressi di Madonna delle Fontane si prende il sentiero diretto alla Chiesa della Madonna della Neve di Ciaixe. Da qui ancora per l’ AV per un lungo traverso aperto tra pinete regala superbe vedute sulla Val Roja e sulla Costa Azzurra, poi arrivati ad una sella si abbandona il sentiero principale interrotto per una vistosa frana per prendere una breve rampa in salita che diventa ripida discesa su fondo pietroso attraverso il quale arriviamo ai suggestivi calanchi di Terre Bianche.
La zona presenta numerosi vigneti dove si coltiva il vino Rossese di Dolceacqua che cercheremo di gustare al termine del cammino. Per 2 km procediamo in falsopiano tra tratti di bosco e piste lungo le vigne fino ad arrivare in località Colla dove iniziamo a scendere. Dopo 800 mt una larga mulattiera con fondo pietroso ci porta alla Chiesa di San Bernardo e da lì a breve a scoprire il pittoresco borgo di Dolceacqua con il suo Castello e il suo ponte a schiena d’asino.
Durata escursione: 5h30 Dislivello: 650 mt. Km: 14 Ritorno a Ventimiglia con Bus di Linea. Periodo Consigliato: inverno/Primavera.
Il Sentiero della Speranza: Balzi Rossi- Grimaldi- Passo della Morte-Mentone
Questo cammino che scorre lungo il confine tra Italia e Francia offre molteplici spunti di interesse per chi lo percorre, perché oltre allo stupore nell’attraversare una zona incantevole sia dal punto di vista paesaggistico che ambientale si rimane colpiti dalle vicende umane di chi vi è passato nel corso del tempo.
Dalla Frontiera di Ponte San Ludovico si segue il Sentiero Liguria che parte all’altezza del Museo Preistorico dei Balzi Rossi che potremo visitare insieme alle grotte al ritorno del cammino.
Lo scenario che ci accompagna è davvero suggestivo con falesie strapiombanti a ridosso della linea ferroviaria sulla nostra sinistra e splendide baie ricche di poseidonia sulla nostra destra. La mulattiera attraversa un vivaio di piante grasse e sale fino a Grimaldi Superiore. Poco dopo si prende il sentiero che si addentra nella pineta e che porta a Case Gina, un nucleo di case abbandonate immerse tra gli uliveti che sono stati negli anni rifugio per molti migranti.
Terminata la sosta si scende verso il Rio San Luigi seguendo un segnavia a forma di tartaruga, passato il rio all’altezza di un mulino dismesso si prende un sentiero che si addentra nella macchia più fitta e poi sale sulla destra su un passaggio di scalette e piccole rampe in cui ci si aiuta con le mani. In breve si arriva al filo spinato che delimita il confine tra Italia e Francia, lo si varca per godere uno stupendo scorcio tra la Macchia Mediterranea e il mare. Ci teniamo sul lato francese sgusciando a monte tra la rada vegetazione per poi seguire un lungo traverso che ci conduce a una pista sterrata in prossimità della Grange St Paul, procedendo diritti si andrebbe a Castellar, sulla destra invece verso il Monte Carpano e il Monte Grammondo mentre piegando a sinistra si va in direzione di Mentone.
La discesa si annuncia bella ripida ed un certo punto si interseca con la strada che va a Supergaravan, noi invece tenendoci sul sentiero arriviamo allo splendido complesso di Le Colombier. Questa villa classificata nel 1991 tra i monumenti storici francesi, è stata costruita nel 700 ed ora proprietà della famiglia Likierman. Grazie al suo lussureggiante giardino e ai pregevoli disegni e decorazioni dell’architetto paesaggista Ferdinand Bach si configura come un inno al Mediterraneo.
Continuando la discesa si sbuca nei pressi della Route di Garavan, dove svoltando a destra in una ventina di minuti si raggiunge il cimitero monumentale e la città vecchia di Mentone mentre proseguendo in discesa si arriva al Porto di Garavan e da lì a poco in Italia.
Durata escursione: 5h Dislivello: 530 mt. Km: 11. Periodo consigliato: Inverno/ Primavera.
Per partire dai Balzi Rossi è necessario arrivare con l’auto, in alternativa si può pare il giro all’inverso se si arriva con treno a Menton-Garavan, oppure si può partire dalla frontiera superiore di Ponte San Luigi se si arriva con bus.